Museo Permanente ad Anna Magnani
Villa alla Storta in Roma
(comune.furore.sa.it)
Magnani, Rossellini, Fellini
Il "Miracolo" del Fiordo di Furore
Anna
Magnani e Roberto Rossellini si conobbero, lavorarono insieme e s'innamorarono in maniera travolgente durante la lavorazione di Roma, città aperta.
Il film Amore fu
frutto di una decisione di Roberto e Anna di fare un altro lavoro
insieme dopo "Roma, città aperta". Esaminarono centinaia di progetti e
idee. Alla fine decisero che si sarebbe dovuto girare un episodio di
quaranta minuti con Anna da sola in scena. Una sorta di monologo preso
dal dramma teatrale La voce umana di Cocteau, in cui la Magnani
recitava in una camera da letto, parlando al telefono con il suo amante,
dando fondo a tutti i sentimenti che le erano propri, speranza,
gelosia, disperazione, rancore, umiliazione
.
Roberto
la seguiva con la camera, utilizzata più come fosse un microscopio, una
lente d'ingrandimento. Il risultato fu estremamente forte, travolgente,
un vero e proprio fluire di coscienza e dolore in cui i protagonisti
erano una stanza buia, un telefono e una donna che lottava
disperatamente con il tormento e l'angoscia della perdita dell'amore.
Il risultato fu intensissimo ma troppo breve per farne un film a sé stante. Era necessario aggiungervi un altro episodio.
Fu
Anna che, qualche tempo più tardi, incontrando Fellini, allora
aiuto-regista di Rossellini, in un ristorante gli chiese di pensare a
una storia che dovesse "far piangere e ridere, essere un po' neorealista
però gradevole, fatta bene come i film americani prima della guerra"
che rappresentasse anche un atto d'accusa contro la società e che
potesse, inoltre, ospitare al suo interno una "bella canzone romana".
A
questi desideri Fellini sulle prime non seppe rispondere ma, poi, dopo
un primo tentativo non riuscito, pensò ad una storia che piacque alla
Magnani: quella di una povera mentecatta che, credendo di riconoscere
San Giuseppe in un povero pastore, si faceva mettere incinta e, dopo
aver partorito come una bestia, era convinta di avere messo al mondo una
creatura divina.
Il
secondo episodio avrebbe avuto per scenario alcuni posti caratteristici
della Costiera Amalfitana: Maiori e Furore, per le loro spiccate
caratteristiche formali e ambientali che bene si prestavano a fare da
cornice alla "favola" ideata da Fellini. In quel periodo i rapporti tra
Anna e Roberto erano buoni ma burrascosi come i loro caratteri che si
scontravano spesso.
Una
lettera di Ingrid Bergman diretta a Rossellini il cui testo diceva, tra
l'altro: "Caro Signor Rossellini, ho visto i suoi film Roma città
aperta e Paisà e li ho apprezzati moltissimo. Se ha bisogno di
un'attrice svedese che parla inglese molto bene, che non ha dimenticato
il tedesco, non si fa quasi capire in francese, e in italiano sa dire
'ti amo', sono pronta a venire in Italia per lavorare con lei." Ingrid
Bergman rappresentò l'inizio di una violenta gelosia di Anna che avrebbe
definitivamente compromesso il loro rapporto.
Il "Miracolo"
In
un crescendo drammatico, viene portata in processione e, mentre lei
crede che ciò avvenga per la creatura celeste che ha in grembo, tutti la
deridono come una povera stolta e ridicolizzano la sua pretesa santità.
Resasi conto del disprezzo generale e della violenza che la circonda,
la pastorella scappa, abbandonando Maiori e rifugiandosi nel Fiordo di
Furore.
Qui
rimane nelle grotte più cupe e lontane in solitudine, non si sa per
quanto tempo. Ben presto si accorge che la creatura che ha in grembo
chiederà di venire alla luce ma non sa a chi rivolgersi. Si guarda
disperata intorno ma non v'è nessuno che le possa dare aiuto.
Si
avvia, allora, sù per la salita che dal Fiordo porta verso le case e la
chiesa del paese. Una salita che rappresenta una sorta di cifra, un
segno profondo della storia, il destino di Furore attraverso i secoli
passati, un salire faticosissimo lungo il costone a dirupo dal mare al
paese, tremila gradini più in alto. Un salire ed un discendere a piedi
che ha rappresentato, nel tempo, l'anima e, in qualche modo, la
dannazione del paese, quando non esistevano strade e automobili ma solo
uomini e muli. L'accompagna solo una capretta.
Giungerà alla chiesa di San Michele e lì, nascosta nel campanile, potrà far nascere la sua creatura.
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