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Prima pagina - INTERVISTA A EMMANUELE F.M. EMANUELE
Presidente della Fondazione Roma
INTERVISTA A EMMANUELE F.M. EMANUELE
Presidente della Fondazione Roma
Lei ha parlato di recente di un cambio del metodo di gestione nella cultura italiana. Cosa intende?
Quello che io propongo è una migliore
gestione del grande patrimonio artistico del nostro Paese, che soffre,
come è manifesto, per la crisi dell’economia mondiale, e per la
conseguente impossibilità dell’autorità centrale e di quelle locali di
venire incontro alla richieste dei musei e dei centri di cultura.
L’ipotesi che io prospetto è quella di affidare nel nostro Paese la
gestione di queste aree culturali ai privati, meglio se
non profit,
che, per loro vocazione e per loro connotazione, statutaria e
normativa, possono ragionevolmente intervenire, sopperendo alle carenze
statali.
Sponsor e cultura: quali conflitti, il caso Colosseo. Secondo lei come è stato gestito?
Come ho già detto, sono dell’avviso che sia da privilegiare l’intervento del privato
non profit, rispetto all’ipotesi dello
sponsor commerciale e del privato
profit,
che ha connotazioni evidenti di ritorno di immagine, a fini di
profitto. Questo genera inevitabilmente un conflitto con l’istituzione
pubblica, perché il privato
profit ha necessità spesso
confliggenti con quelle dell’utilizzo del bene collettivo. Quanto al
caso Colosseo, non mi voglio pronunciare, non avendo seguito in prima
persona la vicenda.
Cosa si fa in Italia per comunicare l’heritage?
Non credo che si faccia molto, e i risultati sono evidenti, atteso che
la frequentazione dei luoghi d’arte e di cultura italiani è di gran
lunga inferiore a quella di altri Paesi europei, con un patrimonio meno
cospicuo del nostro. La verità è che il Ministero del Turismo e quello
dei Beni Culturali sono entità separate e molto spesso non hanno una
visione unitaria e sinergica.
Perché ha lasciato la Presidenza di Palaexpo?
Mi sono dimesso dalla presidenza dell’Azienda Speciale Palaexpo perché,
dopo anni di chiara richiesta di un cambiamento del modello gestionale,
non ho avuto una risposta concreta, nonostante l’apparente condivisione
di tutti gli organi preposti. L’idea era quella di sostituire l’Azienda
Speciale, un vero e proprio fossile nell’ambito della
governance,
con la realizzazione di una più agile Fondazione, che richiamasse i
principi del diritto privato. La prospettiva assolutamente fuorviante
che è stata presentata dalle forze sindacali, e riportata con grande
enfasi dai media, ha travisato il senso della mia proposta. Non si è mai
parlato, né lo si potrebbe correttamente fare, di privatizzazione, né
del Palazzo delle Esposizioni, né delle Scuderie del Quirinale, che al
Palaexpo fanno riferimento. Si tratta di beni pubblici, locali e
statali, e in nessun caso potrebbero essere trasferiti a un privato,
anche
non profit, come è la Fondazione Roma. Quello che si era
chiesto, e che ragionevolmente avrebbe potuto attuarsi, consisteva nel
fare in modo che la
governance, scaturente dall’applicazione di
norme civilistiche, consentisse ad esempio l’approvazione del bilancio –
e la conseguente utilizzazione delle risorse –- in tempo immediato,
mentre oggi esso è condizionato dall’approvazione del bilancio del
Comune, che interviene mediamente otto-nove mesi dopo. La premessa di
questa proposta era, da una parte, che i beni rimanessero nella piena
proprietà degli enti che li possedevano e, dall’altra, che la gestione
fosse del privato, con criteri privatistici, e indirizzo e maggioranza
nella Fondazione fossero delle istituzioni pubbliche.
La Fondazione che lei presiede non è solo attiva nel
panorama espositivo e culturale ma anche in quello sociale. Alla luce
delle difficili condizioni economiche del Paese cosa è cambiato? Quali
prospettive per le attività dell’Hospice della Fondazione e in generale
per il vostro progetto per la sostenibilità sociale?
Sì, è vero, la Fondazione ha una forte vocazione solidaristica, che ha
radici più antiche rispetto all’interesse per la cultura, argomento da
me introdotto tra i campi di attività a cui indirizzare risorse.
Conseguentemente, l’attività precipua, anche per importi di intervento,
si è sempre estrinsecata nei settori della salute e della ricerca
scientifica, che, come è noto, assieme all’istruzione, alla cultura e al
volontariato e al Mediterraneo, sono le aree di intervento
istituzionale. La Fondazione – ed io per essa – è fortemente legata alle
iniziative nel campo delle patologie mediche, come la Sla e
l’Alzheimer, per non parlare della gravissima situazione in cui versa la
collettività a causa della carenza di centri di assistenza per i malati
terminali. A tale scopo la Fondazione Roma, su mio impulso, ha dato
vita a un Hospice, già nel lontano 1999. Sanità e ricerca scientifica
sono campi a cui la Fondazione rivolge una grande attenzione e che io,
personalmente, considero prioritari sugli altri.
BIOGRAFIA
Emmanuele Francesco Maria Emanuele, discendente da una delle più
illustri ed antiche casate storiche della Spagna e dell’Italia
Meridionale, Barone di Culcasi e nobile dei Marchesi di Villabianca, è
avvocato cassazionista, economista, banchiere, esperto in materia
finanziaria, tributaria e assicurativa, saggista, laureato in
Giurisprudenza, insignito del Dottorato Honoris Causa in Belle Arti
(Degree in Fine Arts) dalla St. John's University di Roma, della Laurea
Honoris Causa in Diritto Canonico dalla Pontificia Università
Lateranense di Roma e della Laurea Honoris Causa in Humane Letters
dall’American University of Rome. Ha frequentato un corso di economia
monetaria e finanziaria presso l'Università di Harvard (Cambridge -
Massachusetts - USA). È Professore Ordinario Emerito per chiara fama in
Scienza delle Finanze e dello Sviluppo Economico presso l'Universidad
Francisco de Vitoria di Madrid. Già professore di Scienza delle Finanze
all’Università LUISS Guido Carli, professore in Scienza delle Finanze e
Diritto Tributario alla Link University di Malta e docente straordinario
di Scienza delle Finanze, Politica Economica ed Economia pubblica
presso l’Università Europea di Roma, è docente del corso “Arte e
Finanza” nell’ambito del Master in Management delle Risorse Artistiche e
Culturali dell’Università IULM. Membro del Consiglio di Amministrazione
della LUISS di cui è stato anche Vicepresidente, Membro del Consiglio
di Amministrazione dell’Università LUMSA, della Fondazione Civitas
Lateranensis e membro del Comitato di Indirizzo dell’Università Europea
di Roma di cui è stato anche Vice Rettore.
Presidente della Fondazione Roma e della Fondazione Roma - Mediterraneo.
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