Dott.ssa Chiara Comastri: Psicologa
Ho iniziato a balbettare all' età di 3
anni, così… senza motivo apparente, e da allora ho sempre ricercato
qualche sistema efficace che mi aiutasse a superare il problema.
I
FALLIMENTI: Sono passata dalla fase delle scuole elementari in cui era
stato consigliato alla mia famiglia di "non farmi pesare il problema, di
fare finta di niente se mi "inceppavo", forse giustamente, ma con la
conseguenza che parlarne era divenuto quasi un tabù. In quel periodo
abbiamo provato la strada dell’OMEOPATA nel tentativo, vano, di farmi
stare più calma. Poi, con l'arrivo alle scuole medie la balbuzie e'
diventato IL problema: la consapevolezza di "sentirmi diversa", il
decifrare negli sguardi altrui l'imbarazzo, la compassione o l'ilarità,
creavano in me piccoli grandi dolori, rabbia... rassegnazione! Così,
l'appuntamento dallo "SPECIALISTA". Esperienza da dimenticare, ne sono
uscita distrutta, umiliata. Avevo la sensazione che mi avesse preso per
una ragazzina quasi ritardata, aveva nei miei confronti un atteggiamento
di "pietismo" che mi ha fatto andare in crisi, mi sono chiusa in un
pianto disperato che non potevo condividere, secondo me, con nessuno,
perché ormai ero piena di dubbi: PERCHE' mi avevano portato lì?
Pensavano davvero avessi bisogno di sostegno relazionale? Mi sentivo
davvero sola. Dopo qualche tempo e' stata la volta del TRAINING
AUTOGENO, visto che ormai era stato "universalmente" assodato che il mio
problema dipendeva "dall'ansia". Finalmente a 15 anni la possibilità,
almeno così speravo, di svoltare definitivamente! Di lasciarmi alle
spalle il problema! Due settimane tutte per me per frequentare un vero e
proprio CORSO TECNICO in LIGURIA, mi assicuravano i risultati, era un
centro rinomato, specifico per risolvere il mio problema. Era ciò che
aspettavo! Così sono partita, con la valigia piena del necessario, ma
soprattutto di sogni, speranze, voglia di rivalsa.... col mondo! Sì,
proprio col mondo! Per riprendermi le soddisfazioni per ogni parola non
uscita correttamente, per ogni volta che avevo scelto di starmene zitta
per la certezza di sbagliare, per la paura di sbagliare.. Per ogni
"S"ucco di frutta ordinato al bar al posto del "C"appuccino, perché la C
mi restava in gola. Per ogni "PRONTO?" non risposto senza un"SII "
davanti! Per ognuna di queste cose, che ho ancora scolpite nel mio
profondo, ce l'ho messa tutta, mi sono impegnata tantissimo, aiutata dai
ragazzi e ragazze che come me erano in quel posto (incantevole
peraltro) per dare un calcio al loro problema. Durante il corso ci
avevano fatto esercitare sulla tecnica di loro invenzione, un po’
"strana" a dire la verità perché l’eloquio risultava una sorta di
cantilena “molle” (non saprei come meglio definirla), ma che importava
se avevamo la possibilità, usandola, di non balbettare più?! Ci avevano
detto che non avremmo avuto problemi, che eravamo persone speciali,
forti e sicure di noi stesse... già... e poi? Poi...semplicemente il
RITORNO A CASA...avrei voluto morire quando, dopo aver detto a tutti ciò
che avevo fatto, e' arrivato il PRIMO BLOCCO, e poi il SECONDO e il
TERZO... e io tentavo di applicare quella che doveva essere una tecnica
infallibile, e sbagliavo e avevo il blocco in partenza e volevo usare la
cantilena che là funzionava così bene, ma non sapevo cosa fare, nessuno
mi aveva spiegato cosa fare quando già il mio cervello era "in bambola"
e vedevo tutto nero.... Insomma una sensazione terribile!! Stavo
iniziando a perdere la fiducia. Di nuovo! Immaginate quando ho cercato
conforto dai ragazzi che avevano partecipato con me al corso e ho avuto
la sorpresa di sentire che anche per loro era accaduta la stessa cosa,
tempo 15 giorni dal ritorno alla loro vita, avevano iniziato nuovamente
ad essere "quelli di prima”. Con in più il peso di avere investito
tempo, soldi (con sensi di colpa annessi verso i genitori) e soprattutto
speranze in quest’ avventura!!! MI ERA CROLLATO IL MONDO ADDOSSO!!!!
LA
RASSEGNAZIONE: Logica conseguenza a tutto ciò: il ricominciare, piano
piano, a pensare che c'era ben poco da fare contro la balbuzie, se
nemmeno con quest’ ultima soluzione ero riuscita a vincerla, dovevo
imparare a tenermela, a conviverci, dopo tutto c'erano persone che
avevano problemi più gravi del mio, dopo tutto ero una ragazza in gamba,
carina, simpatica, con le carte in regola insomma, già........tranne
che per questo stramaledetto (come lo avevano chiamato in quel centro?!)
"difetto di pronuncia". Beh, ho ricominciato a fingere che non mi desse
noia, ho ricominciato a usare dei "trucchi" per nascondere gli
eventuali blocchi, ho ricominciato a ordinare la pizza del vicino
dicendo"due"; e semplicemente ho lasciato che le mie speranze
ritornassero nel cassetto, ben chiuso questa volta! Avevo già sofferto
abbastanza, tentando di modificare il mio stato, che malgrado gli sforzi
era sempre quello di BALBUZIENTE!!! OK, me la tengo. PUNTO.
SI
RIACCENDE LA SPERANZA (18 ANNI ): sono stata obbligata da un'amica ad
andare ad una "conferenza informativa" su un metodo di cura della
balbuzie. Dentro di me però continuavo a pensare: "che stress, ormai me
lo tengo il problema, me lo gestisco benino.. è vero all'interrogazione
non spiccico parola, però per il resto me la cavo...", tentavo di
giustificarmi con me stessa. Alla presentazione ho trovato un ragazzo,
come me balbuziente, che ha iniziato a parlare del metodo di
rieducazione linguistica da lui escogitato che consisteva nel parlare
seguendo il battito di un METRONOMO. Sosteneva che seguendo il battito
di quello strumento avrei potuto parlare senza blocchi anche nelle
situazioni di ansia più alta. Ho voluto provare. Mai avrei voluto
guardarmi indietro e MANGIARMI LE MANI PER NON AVER TENTATO ANCHE QUEST’
ULTIMA STRADA! Così e' iniziata la mia avventura, la mia grande
avventura! E ringrazio ancora oggi di aver avuto il coraggio di
rimettermi in gioco con me stessa un'ultima volta.
RISULTATI:
Dopo il corso ho continuato a lavorarci sopra, con convinzione e
tenacia. I blocchi riuscivo a controllarli, anche se in maniera un po’
meccanica. Così ho deciso di insegnare anche ad altri ciò che stava
funzionando per me, e ho collaborato poi per diversi anni con la persona
che mi aveva insegnato questo metodo. Parallelamente continuavo a
studiare per ottenere la Laurea in Psicologia, e per mio conto, ho
partecipato a diversi corsi di crescita personale e di comunicazione.
Perché a quel punto non mi accontentavo più di parlare senza inceppo, ma
volevo non percepire più le vecchie paure, volevo essere libera
completamente, essere comoda nella relazione che instauravo con l’
interlocutore, desideravo essere davvero LIBERA di trasmettere me
stessa. Mi sono resa presto conto che “aggiungere” queste nuove abilità e
strategie al semplice uso di un “metodo” mi dava molta più forza e i
risultati miglioravano visibilmente. Ho capito quindi che volevo poter
creare benessere in me e negli altri attraverso il mio modo di
comunicare in tutte le situazioni, soprattutto in quelle che mi
generavano ancora ansia.
LA
SVOLTA: Mi sono quindi Laureata e ho dato l’ esame di Stato per
diventare Psicologa, mi sono iscritta all’ Ordine degli Psicologi,
sempre decisa a far si che la mia vita e il mio lavoro fossero
indirizzati ad aiutare le altre persone balbuzienti. Intanto, per
seguire questo mio nuovo punto di vista sulla comunicazione, ho deciso
di interrompere la collaborazione con la persona e la struttura con la
quale avevo fatto le mie prime esperienze sul campo. Finalmente è nata
“PsicoDizione”. E’ un metodo che parte dalla mia conoscenza diretta
della balbuzie, che passa dalle mie delusioni e dai miei insuccessi
sperimentati nei corsi e approcci che su di me non hanno funzionato,
prende spunto da ciò che ho osservato lavorando negli anni di
“apprendistato”, ma che soprattutto si trasforma, utilizzando nuovi
strumenti e nuove intuizioni, in un approccio profondamente diverso da
ciò che si è sempre fatto nell’ ambito della terapia della balbuzie. Da
più di 16 anni aiuto altri ragazzi, adulti e bambini a percorrere la mia
stessa strada attraverso ciò che negli anni l'esperienza mi ha
insegnato da quando ho deciso di migliorare la mia vita… e lo faccio con
entusiasmo e gratitudine per portare avanti l’unica Verità per me: in
ogni istante puoi scegliere di cogliere l'opportunità giusta per te,
basta avere il coraggio di riconoscere la magia di quell’ attimo!
con affetto, Chiara.
I FALLIMENTI: Sono
passata dalla fase delle scuole elementari in cui era stato consigliato
alla mia famiglia di "non farmi pesare il problema, di fare finta di
niente se mi "inceppavo", forse giustamente, ma con la conseguenza che
parlarne era divenuto quasi un tabù. In quel periodo abbiamo provato la
strada dell’OMEOPATA nel tentativo, vano, di farmi stare più calma. Poi,
con l'arrivo alle scuole medie la balbuzie e' diventato IL problema: la
consapevolezza di "sentirmi diversa", il decifrare negli sguardi altrui
l'imbarazzo, la compassione o l'ilarità, creavano in me piccoli grandi
dolori, rabbia... rassegnazione! Così, l'appuntamento dallo
"SPECIALISTA". Esperienza da dimenticare, ne sono uscita distrutta,
umiliata. Avevo la sensazione che mi avesse preso per una ragazzina
quasi ritardata, aveva nei miei confronti un atteggiamento di "pietismo"
che mi ha fatto andare in crisi, mi sono chiusa in un pianto disperato
che non potevo condividere, secondo me, con nessuno, perché ormai ero
piena di dubbi: PERCHE' mi avevano portato lì? Pensavano davvero avessi
bisogno di sostegno relazionale? Mi sentivo davvero sola. Dopo qualche
tempo e' stata la volta del TRAINING AUTOGENO, visto che ormai era stato
"universalmente" assodato che il mio problema dipendeva "dall'ansia".
Finalmente a 15 anni la possibilità, almeno così speravo, di svoltare
definitivamente! Di lasciarmi alle spalle il problema! Due settimane
tutte per me per frequentare un vero e proprio CORSO TECNICO in LIGURIA,
mi assicuravano i risultati, era un centro rinomato, specifico per
risolvere il mio problema. Era ciò che aspettavo! Così sono partita, con
la valigia piena del necessario, ma soprattutto di sogni, speranze,
voglia di rivalsa.... col mondo! Sì, proprio col mondo! Per riprendermi
le soddisfazioni per ogni parola non uscita correttamente, per ogni
volta che avevo scelto di starmene zitta per la certezza di sbagliare,
per la paura di sbagliare.. Per ogni "S"ucco di frutta ordinato al bar
al posto del "C"appuccino, perché la C mi restava in gola. Per ogni
"PRONTO?" non risposto senza un"SII " davanti! Per ognuna di queste
cose, che ho ancora scolpite nel mio profondo, ce l'ho messa tutta, mi
sono impegnata tantissimo, aiutata dai ragazzi e ragazze che come me
erano in quel posto (incantevole peraltro) per dare un calcio al loro
problema. Durante il corso ci avevano fatto esercitare sulla tecnica di
loro invenzione, un po’ "strana" a dire la verità perché l’eloquio
risultava una sorta di cantilena “molle” (non saprei come meglio
definirla), ma che importava se avevamo la possibilità, usandola, di non
balbettare più?! Ci avevano detto che non avremmo avuto problemi, che
eravamo persone speciali, forti e sicure di noi stesse... già... e poi?
Poi...semplicemente il RITORNO A CASA...avrei voluto morire quando, dopo
aver detto a tutti ciò che avevo fatto, e' arrivato il PRIMO BLOCCO, e
poi il SECONDO e il TERZO... e io tentavo di applicare quella che doveva
essere una tecnica infallibile, e sbagliavo e avevo il blocco in
partenza e volevo usare la cantilena che là funzionava così bene, ma non
sapevo cosa fare, nessuno mi aveva spiegato cosa fare quando già il mio
cervello era "in bambola" e vedevo tutto nero.... Insomma una
sensazione terribile!! Stavo iniziando a perdere la fiducia. Di nuovo!
Immaginate quando ho cercato conforto dai ragazzi che avevano
partecipato con me al corso e ho avuto la sorpresa di sentire che anche
per loro era accaduta la stessa cosa, tempo 15 giorni dal ritorno alla
loro vita, avevano iniziato nuovamente ad essere "quelli di prima”. Con
in più il peso di avere investito tempo, soldi (con sensi di colpa
annessi verso i genitori) e soprattutto speranze in quest’ avventura!!!
MI ERA CROLLATO IL MONDO ADDOSSO!!!!
LA RASSEGNAZIONE:
Logica conseguenza a tutto ciò: il ricominciare, piano piano, a pensare
che c'era ben poco da fare contro la balbuzie, se nemmeno con quest’
ultima soluzione ero riuscita a vincerla, dovevo imparare a tenermela, a
conviverci, dopo tutto c'erano persone che avevano problemi più gravi
del mio, dopo tutto ero una ragazza in gamba, carina, simpatica, con le
carte in regola insomma, già........tranne che per questo stramaledetto
(come lo avevano chiamato in quel centro?!) "difetto di pronuncia". Beh,
ho ricominciato a fingere che non mi desse noia, ho ricominciato a
usare dei "trucchi" per nascondere gli eventuali blocchi, ho
ricominciato a ordinare la pizza del vicino dicendo"due"; e
semplicemente ho lasciato che le mie speranze ritornassero nel cassetto,
ben chiuso questa volta! Avevo già sofferto abbastanza, tentando di
modificare il mio stato, che malgrado gli sforzi era sempre quello di
BALBUZIENTE!!! OK, me la tengo. PUNTO. SI RIACCENDE LA SPERANZA (18 ANNI
): sono stata obbligata da un'amica ad andare ad una "conferenza
informativa" su un metodo di cura della balbuzie. Dentro di me però
continuavo a pensare: "che stress, ormai me lo tengo il problema, me lo
gestisco benino.. è vero all'interrogazione non spiccico parola, però
per il resto me la cavo...", tentavo di giustificarmi con me stessa.
Alla presentazione ho trovato un ragazzo, come me balbuziente, che ha
iniziato a parlare del metodo di rieducazione linguistica da lui
escogitato che consisteva nel parlare seguendo il battito di un
METRONOMO. Sosteneva che seguendo il battito di quello strumento avrei
potuto parlare senza blocchi anche nelle situazioni di ansia più alta.
Ho voluto provare. Mai avrei voluto guardarmi indietro e MANGIARMI LE
MANI PER NON AVER TENTATO ANCHE QUEST’ ULTIMA STRADA! Così e' iniziata
la mia avventura, la mia grande avventura! E ringrazio ancora oggi di
aver avuto il coraggio di rimettermi in gioco con me stessa un'ultima
volta.
RISULTATI: Dopo il
corso ho continuato a lavorarci sopra, con convinzione e tenacia. I
blocchi riuscivo a controllarli, anche se in maniera un po’ meccanica.
Così ho deciso di insegnare anche ad altri ciò che stava funzionando per
me, e ho collaborato poi per diversi anni con la persona che mi aveva
insegnato questo metodo. Parallelamente continuavo a studiare per
ottenere la Laurea in Psicologia, e per mio conto, ho partecipato a
diversi corsi di crescita personale e di comunicazione. Perché a quel
punto non mi accontentavo più di parlare senza inceppo, ma volevo non
percepire più le vecchie paure, volevo essere libera completamente,
essere comoda nella relazione che instauravo con l’ interlocutore,
desideravo essere davvero LIBERA di trasmettere me stessa. Mi sono resa
presto conto che “aggiungere” queste nuove abilità e strategie al
semplice uso di un “metodo” mi dava molta più forza e i risultati
miglioravano visibilmente. Ho capito quindi che volevo poter creare
benessere in me e negli altri attraverso il mio modo di comunicare in
tutte le situazioni, soprattutto in quelle che mi generavano ancora
ansia.
LA SVOLTA: Mi sono
quindi Laureata e ho dato l’ esame di Stato per diventare Psicologa, mi
sono iscritta all’ Ordine degli Psicologi, sempre decisa a far si che la
mia vita e il mio lavoro fossero indirizzati ad aiutare le altre
persone balbuzienti. Intanto, per seguire questo mio nuovo punto di
vista sulla comunicazione, ho deciso di interrompere la collaborazione
con la persona e la struttura con la quale avevo fatto le mie prime
esperienze sul campo. Finalmente è nata “PsicoDizione”. E’ un metodo che
parte dalla mia conoscenza diretta della balbuzie, che passa dalle mie
delusioni e dai miei insuccessi sperimentati nei corsi e approcci che su
di me non hanno funzionato, prende spunto da ciò che ho osservato
lavorando negli anni di “apprendistato”, ma che soprattutto si
trasforma, utilizzando nuovi strumenti e nuove intuizioni, in un
approccio profondamente diverso da ciò che si è sempre fatto nell’
ambito della terapia della balbuzie. Da più di 16 anni aiuto altri
ragazzi, adulti e bambini a percorrere la mia stessa strada attraverso
ciò che negli anni l'esperienza mi ha insegnato da quando ho deciso di
migliorare la mia vita… e lo faccio con entusiasmo e gratitudine per
portare avanti l’unica Verità per me: in ogni istante puoi scegliere di
cogliere l'opportunità giusta per te, basta avere il coraggio di
riconoscere la magia di quell’ attimo! con affetto,
Chiara. |
martedì 4 febbraio 2014
La "Psicodizione" della Dott.ssa Chiara Comastri
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento